
L’Unità delle Professioni sanitarie delle Forze Armate e di Polizia (PROSANFAP) di AsSoDiPro è a fianco degli operatori delle Professioni sanitarie del comparto della Difesa per chiedere il loro riconoscimento di un dignitoso trattamento per l’enorme sacrificio professionale e umano che in questi giorni in quasi tutte le regioni italiane stanno rispondendo per dare manforte al SSN nella battaglia contro il COVID-19.

In questa guerra contro il nemico invisibile, decine e decine di infermieri e di professionisti della Sanità dell’Esercito, della Marina Militare, dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza sono stati inviati a centinaia di chilometri da casa e sono impiegati negli ospedali di Lodi, Alzano Lombardo, presso il Centro ospedaliero militare di Milano e di Roma, presso l’ospedale da campo di Piacenza, in strutture ospedaliere, territoriali e nelle RSA di regioni come Lombardia, Veneto, Puglia, Trentino, Friuli, Sardegna, Toscana, Sicilia e Marche. Infermieri dell’Aereonautica militare sono impegnati nei trasporti in biocontenimento di pazienti che hanno bisogno di una assistenza intensiva e che vengono trasferiti in strutture ospedaliere nazionali ed europee dove c’è disponibilità di posto.
Tra gli oltre 5.500 Infermieri positivi al Covid-19, vi sono tanti infermieri militari che si sono ammalati e soffrono per assistere e stare vicini ai pazienti affetti dall’infezione. Questi professionisti della salute non sono coperti da alcuna indennità per il rischio infettivo e percepiscono, non tutti, 50 centesimi di Euro al giorno come indennità biologica per gli enormi rischi che corrono e per il gravoso lavoro che svolgono. Alla luce della grave emergenza che attanaglia l’Italia, ai Professionisti della salute con le stellette gli deve essere tributata un’indennità giusta e decorosa perché il gravoso lavoro che svolgono quotidianamente non può passare inosservato.

Il PROSANFAP, consapevole della carenza di un indennizzo reale per gli Operatori Sanitari Militari per il grave rischio che corrono per la loro salute, non può accettare ulteriori sperequazioni tra sanitari sottoposti a medesime responsabilità e rischi sulla base del comparto di appartenenza. Il Coronavirus è un’emergenza nazionale e come tale richiede che anche i professionisti della sanità delle Forze Armate e Forze di Polizia debbano essere indennizzati decentemente quale atto dovuto per l’elevato senso del dovere che dimostrano quotidianamente dove antepongono la Vita del Paziente alla Propria.
Il PROSANFAP chiede che si dimostri con un segno tangibile l’attenzione più volte dichiarato verbalmente dalle Istituzioni di Governo e Parlamentari, ma soprattutto dal Presidente della Repubblica Italiana, Capo supremo delle Forze Armate, rivolta anche alle Professioni Sanitarie Militari impiegati nella lotta al coronavirus nei 118, nei Pronti soccorso, nelle Terapie intensive e Sub intensive, nell’assistenza domiciliare e nelle attività di prevenzione e di screening.

È giunta l’occasione per riconoscere anche le Professioni Sanitarie Militari attraverso l’auspicata approvazione bipartisan dell’emendamento n.7.0.1 proposto dalla Senatrice Isabella Rauti al DDL n. 1766 nell’ambito della discussione al Senato della “Conversione in legge del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, recante misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, con cui si chiede il riconoscimento di una indennità professionale specifica per le Professioni sanitarie militari che lottano in prima linea, al fine sostenerli nella battaglia contro il virus: dopo l’articolo, inserire il seguente: «Art. 7-bis.
- L’indennità di rischio radiologico spettante ai tecnici sanitari di radiologia medica – ai sensi dell’articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica n. 231 del 1990, a decorrere dal 16 marzo 2020, è denominata indennità professionale specifica. La stessa è corrisposta al medesimo personale, giornalmente e fino al termine dello stato di emergenza sanitaria nazionale per covid19, qualora più favorevole, nella stessa misura forfettaria di euro 200,00, che non concorre alla formazione del reddito, resta fermo il trattamento economico già in godimento a carico del Ministero della difesa.
- L’indennità professionale per esposizione al rischio biologico è attribuita alle Professioni Sanitarie, Operatori-socio sanitari, alle stesse condizioni previste dal comma 1.
- Al personale Medico, delle Professioni sanitarie e Operatori socio-sanitari, impiegati per l’emergenza nazionale covid19, si applicano le sole disposizioni inerenti il trattamento di
missione in territorio nazionale e estero, con il rimborso forfettario di missione previsto dalle norme vigenti.
- Alle Professioni sanitarie Militari si estende l’applicazione del comma 1, articolo 210, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, con le stesse modalità previste per i medici militari.
- Agli oneri si provvede a valere con le somme stanziate per l’emergenza del Ministero della difesa e Dipartimento della Protezione Civile»”.
Il PROSANFAP è al fianco delle Professioni Sanitarie, e, non di meno, a tutti i Militari e Forze di Polizia, sicuro che questi Professionisti sempre e in ogni luogo del mondo sono pronti a prodigarsi per i cittadini e le Istituzioni civili e militari.
